Luigi Marmo

Salernitano, classe 1979, dopo gli studi liceali si trasferisce a Perugia dove si laurea in Scienze della Comunicazione nel 2004. Nel 2001 fonda il Laboratorio Cinematografico Gabriele Anastasio, l’anno successivo è direttore artistico della prima edizione del BiancoFilmFestival di Perugia e partecipa al progetto Autoritratto Italiano, Ipotesi Cinema di Ermanno Olmi, per RaiTre.
Nel 2005/06 collabora con Cinecittà Entertainment in qualità di filmmaker. Nel 2007 crea la Hobos Factory, marchio di produzione audiovisiva e firma la realizzazione di vari documentari e cortometraggi tra cui “Stato privato” (vincitore del festival Linea d’ombra, Premio della giuria popolare al Festival CinemaZero 2010, Premio della Giuria e del Pubblico al CoCoCorti 2011  e Premio della Giuria al SarnoFilmFestival 2011): cortometraggio costruito da una narrativa spezzata e claustrofobica, mette in scena un attentato simbolico all’Italia e al suo divenire riuscendo a dare corpo ai versi che appaiono sullo schermo: “Troppo comoda e composta è la mia generazione / poveri noi in solitudine non si fa la rivoluzione”. Dopo il videoclip “Nun sia maje dio” (Miglior Videoclip a Corti Sonanti), il corto “Tre Febbraio” (Miglior corto al Filmando la solidarietà) e il documentario “RobbSbarr E Libertà” (Menzione al merito al Festival Internazionale del Cinema di Salerno), Luigi Marmo è stato segnalato da Young Blood Annual, annuale dei talenti italiani premiati nel mondo, nella sezione Cinema.

Attualmente lavora come operatore di ripresa e montatore in una serie di documentari per Rai e Mediaset

http://www.hobosfactory.com/

Trailer “Stato privato”

 

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